Assifact ha pubblicato un’analisi approfondita sulle implicazioni della definizione di default per il settore del factoring, con particolare attenzione ai crediti verso la pubblica amministrazione (PA). La nota evidenzia come le normative europee e italiane in materia di definizione di default possano portare a una classificazione sproporzionata di questi crediti come deteriorati (NPE), a causa della rigidità delle regole e dei lunghi tempi di pagamento della PA, che in media si aggirano intorno ai 140 giorni.
L’analisi mostra che, nei primi nove mesi del 2024, il factoring ha acquistato 14 miliardi di euro di crediti verso la PA. Al 30 settembre 2024, il 42% dei crediti in essere è scaduto e il 32% in arretrato da oltre un anno. Nonostante rappresentino solo il 15% delle esposizioni lorde del settore, gli NPE verso la PA costituiscono il 58-60% del totale delle esposizioni deteriorate, incidendo significativamente anche sul sistema bancario. L’NPE ratio per i crediti verso la PA supera il 20%, a fronte del 2-3% per quelli verso le imprese private. Questa differenza è principalmente legata alla rigidità normativa e ai lunghi tempi amministrativi, più che a un effettivo aumento del rischio di credito nell’ambito delle esposizioni verso enti pubblici.
Per una rappresentazione più accurata del mercato, a partire dai dati riferiti al 31 dicembre 2024 Assifact presenterà i dati relativi alla qualità del credito con separata indicazione delle esposizioni verso imprese e verso pubbliche amministrazioni. Maggiori dettagli e approfondimenti sono disponibili nella nota di approfondimento a cura del Servizio Studi di Assifact.