È stato pubblicato sul sito dell’Associazione il rapporto dell’ Indagine su qualità, trasparenza e correttezza dei comportamenti dei debitori nelle transazioni commerciali – secondo semestre 2022.
Fra i principali risultati dell’indagine:
- Il secondo semestre del 2022 registra un lieve miglioramento generalizzato degli indicatori nella maggioranza dei profili indagati rispetto alla prima metà dell’anno.
- Il giudizio medio complessivo (su una scala da 1 a 100) si posiziona a 49,85 evidenziando una variazione positiva rispetto alla rilevazione dello scorso giugno 2022 (49,1 punti).
- Il miglioramento risulta sostanzialmente attribuibile ad un giudizio più soddisfacente rispetto ai comportamenti dei debitori privati.
- Nelle transazioni B2B, il debitore tende maggiormente a non differenziare, senza motivarne le ragioni, le tempistiche di pagamento a fornitori diversi (+9 punti) e sembra essere più incline a riconoscere la cessione del credito (+6 punti).
- I debitori privati stanno modificando i propri comportamenti con l’introduzione della nuova definizione di default EBA (+5 punti), pur restando il giudizio complessivo mediamente negativo.
- Nel caso delle transazioni B2PA, le valutazioni delle società intervistate mostrano un andamento complessivamente negativo, che si traduce in un peggioramento del giudizio complessivo (42,65 punti contro 44,13 a giugno).
- In generale, si evidenziano i maggiori peggioramenti nei rapporti fra il debitore pubblico e i suoi creditori nel rispetto nei contratti di fornitura dei termini di pagamento entro i 30 giorni, ovvero 60 giorni ove applicabile (-7 punti) e nel frequente rifiuto della cessione del credito anche in assenza di un’adeguata motivazione (-6 punti).
- I debitori pubblici appaiono meno inclini ad avvisare tempestivamente il fornitore e/o il factor se una fattura sarà pagata in ritardo e a pagare gli interessi di mora ai creditori nella misura pattuita (-5 punti).
- Nei pochi profili in miglioramento nel B2PA, si registra una variazione positiva nel non differenziare, immotivatamente, le tempistiche di pagamento a fornitori diversi (+6 punti) e una maggiore apertura da parte dei debitori pubblici nell’includere nei contratti di fornitura gli interessi di mora, il risarcimento per i costi di recupero e del danno (+5 punti).