Nel corso del 2022 l’economia globale ha dovuto affrontare sfide significative soprattutto per effetto della combinazione di diversi fattori che hanno contribuito alla destabilizzazione degli equilibri economici internazionali, già resi fragili dalle conseguenze della pandemia. In particolare, l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e la successiva reazione del mondo occidentale, in termini di sanzioni economiche e commerciali, hanno rapidamente esacerbato le pressioni sui prezzi delle materie prime, soprattutto energetiche, innescando una crisi energetica ampia e profonda, la cui effettiva portata risulta incerta.
Per quanto l’Italia abbia registrato un andamento comunque positivo nel 2022, confermato secondo le stime preliminari del PIL anche nel terzo trimestre, la combinazione di alta inflazione, politiche monetarie restrittive e irrigidimenti nella concessione di crediti bancari, pone interrogativi circa le prospettive di crescita economica per il 2023, alimentati anche dalle attese di una nuova ondata di insolvenze aziendali.
In questo contesto, il factoring rappresenta uno strumento particolarmente efficace per assorbire le tensioni di capitale circolante che derivano dall’aumento delle materie prime, attraverso l’accesso ad una fonte di liquidità rapida e flessibile, nonché per “mettere in sicurezza” e rendere sostenibile la filiera in cui essa opera, attraverso soluzioni pensate per i fornitori dell’impresa.
Secondo le stime presentate ieri da Assifact all’evento “Takeoff or landing: il factoring alla prova della crisi energetica”, il settore chiuderà il 2022 con una crescita intorno al 15% e prospetta uno sviluppo ancora positivo del turnover, pari al 4,08%, nel 2023.
L’industria del factoring ritiene di avere tutte le caratteristiche necessarie per approcciarsi ad un difficile 2023 con fiducia nella propria capacità di sostenere, anche in modo anticiclico, l’economia reale senza assumersi rischi eccessivi: grazie al percorso di digitalizzazione del business intrapreso dal settore il factoring è oggi più agevolmente accessibile anche alle imprese di dimensioni minori, più colpite dagli impatti della crisi, che possono così valorizzare la qualità dei crediti commerciali per ottenere liquidità aggiuntiva.
Per ulteriori informazioni: https://www.assifact.it/Takeoff or landing?-il-factoring-alla-prova-della-crisi-energetica-9-novembre-2022/