Nel 2021 tempi di pagamento e comportamenti migliori, ma durerà?
L’indagine svolta da Assifact sui propri Associati per il secondo semestre 2021 evidenzia un generale miglioramento in termini di qualità e correttezza dei comportamenti degli acquirenti di beni e servizi nelle relazioni con i fornitori, in sincronia con tempi di pagamento più veloci, sia per i debitori pubblici che per quelli privati. Per il 2022, il contesto macro-economico può mettere a rischio la continuità del trend di miglioramento
Assifact ha pubblicato, negli scorsi giorni, la nuova edizione dell’indagine su “Qualità, trasparenza e correttezza dei comportamenti dei debitori nelle transazioni commerciali”. L’indagine, a cadenza semestrale e giunta alla terza edizione, prende spunto dalla consapevolezza che, nelle transazioni commerciali, l’eventuale ritardo di pagamento, più che un segnale di insolvenza o di rischio della controparte, rappresenta la conseguenza della messa in atto da parte del debitore di taluni comportamenti, anche connessi all’esecuzione del contratto e di per sé non necessariamente scorretti. In questa prospettiva, una “buona” relazione di credito commerciale non si deduce esclusivamente dalla tempestività dei pagamenti, ma è caratterizzata da un elevato grado appunto di trasparenza contrattuale e nei rapporti di procurement; da una generale correttezza intesa sia come rispetto della disciplina contro i ritardi di pagamento sia come moderazione nell’esercizio della propria forza contrattuale verso i fornitori; dal rispetto dei ruoli e dalla collaborazione mostrata in caso di cessione a terzi del credito. Tali profili sono analizzati dal punto di vista degli Associati, sulla base delle valutazioni da questi espressi dall’osservatorio privilegiato costituito dalla gestione di crediti commerciali per oltre 250 miliardi di euro all’anno.
Il secondo semestre del 2021 registra nel complesso un miglioramento rispetto alla prima parte dell’anno nei giudizi delle società di factoring in relazione ai comportamenti dei debitori nelle transazioni commerciali, registrando un significativo incremento degli indicatori su buona parte dei profili indagati.
I tempi medi di pagamento complessivi stimati attraverso i dati del mercato del factoring risultano sostanzialmente stabili, tra fine giugno e la fine del 2021. Migliorano ulteriormente i tempi medi di pagamento della PA, registrando una contrazione di circa 5 giorni tra giugno e dicembre.
Figura 1. La qualità dei comportamenti dei debitori nelle transazioni commerciali – Visione d’insieme 2° semestre 2021
In coerenza con tali evidenze quantitative, il giudizio delle società di factoring su qualità, trasparenza e correttezza dei comportamenti dei debitori nelle transazioni commerciali risulta in miglioramento. Il giudizio medio complessivo (su una scala da 1 a 100) si posiziona a 45,75 evidenziando una lieve crescita rispetto alla rilevazione dello scorso giugno (44 punti). Tale aumento, peraltro, risulta sostanzialmente attribuibile ad un giudizio in netto miglioramento rispetto ai comportamenti dei debitori pubblici (in linea rispetto con quanto registrato nei tempi medi di pagamento).
Nelle transazioni B2B la maggior parte delle valutazioni migliora o resta stabile. Migliorano in modo più marcato sia il giudizio in merito alla parità di trattamento (in termini di tempi di pagamento) fra i fornitori (+5 punti rispetto a giugno) che il giudizio in merito alla tempestività del pagamento dei debitori privati entro i termini previsti in fattura (+4 punti)
In controtendenza rispetto al trend di miglioramento, fra i profili su cui i giudizi riflettono le maggiori flessioni, si segnalano in particolare una minore inclinazione a riconoscere la cessione del credito (-5 punti) e una minore apertura e disponibilità nelle relazioni con il creditore e nel fornire le informazioni da questo richieste o imposte da obblighi di legge (-8 punti).
Nel caso delle transazioni B2PA, le valutazioni delle società intervistate mostrano un andamento in generale positivo, che si traduce in un miglioramento del giudizio complessivo (46 punti contro 43 a giugno).
In generale si evidenziano i maggiori miglioramenti nei rapporti fra il debitore pubblico e i suoi creditori nella più precisa indicazione delle fatture oggetto di pagamento (+18 punti), nella puntualità del pagamento entro i termini previsti in fattura (+12 punti) e sul rispetto dei tassi di interessi di mora non inferiori a quello legale (+10 punti).
Si segnala inoltre il trend di miglioramento nei giudizi rispetto alla tempistica per la verifica della conformità della merce o dei servizi al contratto che risulta più compatibile con i termini di pagamento, che aumenta da 35,42 (giugno) a 44,44 (dicembre).
Si registra, come segnalato anche nei debitori privati, una variazione in senso negativo del giudizio per l’apertura e disponibilità da parte dei debitori pubblici nella comunicazione con i fornitori e nel fornire le informazioni da questi richieste o imposte da obblighi di legge (-10 punti). Si rileva altresì una minore tendenza a prevedere nei contratti di fornitura termini di pagamento, non superiori ai 30 giorni, ovvero 60 giorni ove applicabile (-9 punti).
Si registra una maggiore consapevolezza nei debitori delle conseguenze della nuova definizione di default EBA, da cui consegue la modifica nei comportamenti da parte di imprese e Pubblica Amministrazione. Per le imprese il giudizio medio su questo profilo passa da 29,82 (giugno) a 43,14 (dicembre). La Pubblica Amministrazione sembra mediamente meno consapevole, rispetto alle controparti private, delle conseguenze dei ritardi di pagamento nella prospettiva della nuova definizione di default EBA, anche se sono presenti segnali positivi nella propensione a modificare i propri comportamenti (+7 punti).
L’attuale scenario macro-economico caratterizzato da elevata inflazione, interruzioni nelle catene del valore, rallentamento dell’attività economica e conseguenze socio-economiche del conflitto russo-ucraino in corso può porre sfide significative per la prosecuzione di questo trend di miglioramento sia nei tempi di pagamento che nei comportamenti degli acquirenti nelle transazioni commerciali.
Nel corso del 2021, le imprese hanno riconosciuto i benefici per l’intera filiera derivanti da comportamenti “migliori” (sebbene non ancora ottimali) da parte degli acquirenti: la combinazione fra tempestività nei pagamenti, trasparenza nei rapporti con i fornitori, correttezza nei comportamenti e, più in generale, qualità dei rapporti di filiera può rappresentare un asset importante per incrementare la resilienza del Sistema Italia, assicurando collaborazione e sostegno fra gli attori delle catene del valore nei periodi di maggiore tensione.
Il rapporto completo dell’indagine, recante i dati di dettaglio qui sintetizzati, è disponibile sul sito di Assifact: https://www.assifact.it/credifact/indagine-sui-comportamenti-dei-debitori/