L’evoluzione della sostenibilità nel factoring: la terza indagine Assifact

L’indagine sulla sostenibilità nel settore del factoring, condotta per il terzo anno consecutivo da Assifact, evidenzia i progressi significativi compiuti dal settore in alcuni ambiti e mette in luce le aree in fase di sviluppo che chiedono un ulteriore sforzo, quale ad esempio l’integrazione dell’offerta di prodotti ESG.

L’indagine sulla sostenibilità nel settore del factoring, condotta per il terzo anno consecutivo da Assifact, offre un’analisi dettagliata delle pratiche e dei progressi degli operatori del settore, rappresentati da banche e intermediari finanziari, nell’adeguarsi agli obiettivi ESG (ambientali, sociali e di governance) e alle Aspettative di vigilanza sui rischi climatici e ambientali. I risultati evidenziano i passi avanti significativi compiuti dal settore in alcuni ambiti ma anche le aree ancora in fase di sviluppo.

L’indagine, svolta fra novembre 2024 e gennaio 2025, ha coinvolto un campione di Associati pari all’86% del mercato del factoring al 31 dicembre 2024 in termini di turnover, che hanno fornito informazioni sui diversi aspetti legati alla transizione ESG, comprendendo l’organizzazione e la compliance, gli aspetti ambientali, sociali, la gestione del personale, la gestione dei rischi aziendali e l’evoluzione dell’offerta di prodotto.

In termini generali, si rileva un progressivo e sostanziale allineamento del settore alle aspettative di Banca d’Italia riguardo ai rischi climatici e ambientali, con una crescente attenzione al governo dei rischi attraverso l’integrazione dei rischi climatici e ambientali nei modelli di risk management.

La sostanziale totalità delle società partecipanti all’indagine è intervenuta sull’assetto organizzativo per presidiare i temi ESG, adottando nella maggior parte dei casi l’approccio organizzativo “ibrido”, e ha intrapreso un percorso di formazione ad ampio raggio a tutti i livelli aziendali in quanto leva cruciale per la concreta attuazione della transizione.

L’indagine evidenzia un complessivo adeguamento, anche formale, dei profili di governance con le tematiche ESG. La totalità delle società partecipanti all’indagine dichiara, infatti, di aver incorporato, a livello generale e strutturato o per specifici ambiti, i principi e gli obiettivi di sostenibilità nei sistemi di governance. Anche le policy e i sistemi di remunerazione tengono conto degli obiettivi e delle performance ESG. Con riferimento ai sistemi di remunerazione degli amministratori, l’inclusione degli obiettivi e delle performance ESG riguarda il 61% delle società.

Il settore manifesta un forte impegno verso la sostenibilità ambientale, con il 94% delle società che raccoglie e monitora le proprie emissioni di Greenhouse Gas e l’83% che ha messo in atto iniziative per ridurre l’impatto ambientale.

Emerge interesse e propensione del settore anche per il contesto sociale e la gestione del personale: il 78% delle società dichiara di aver adottato specifiche linee guida in materia di diversità e inclusione e di aver posto in essere iniziative mirate, a titolo non esaustivo, sulla parità di genere, la disabilità, il divario generazionale, l’orientamento affettivo e le fragilità individuali. La totalità dei partecipanti ha avviato iniziative e forme di sostegno sul territorio e supporto a progetti di filantropia.

Sebbene la maggior parte delle società abbia fatto significativi progressi nella gestione dei rischi climatici, con integrazione dei fattori ESG nei modelli di risk management e, in alcuni casi, con l’introduzione di due diligence basate su criteri ESG per la valutazione dei clienti, l’offerta commerciale di prodotti dedicati ESG rimane ancora limitata.

L’analisi sullo sviluppo di prodotti e servizi dedicati ai temi ESG nel settore del factoring evidenzia infatti una diffusione contenuta e ancora focalizzata sull’operatività SCF.

In conclusione, il settore ha registrato progressi significativi e prosegue l’impegno su molteplici fronti. Il presidio dei rischi climatici e ambientali, con l’integrazione nel risk appetite framework (RAF), nel processo interno di valutazione dell’adeguatezza patrimoniale (ICAAP) e nel processo interno di valutazione dell’adeguatezza della liquidità (ILAAP), è significativamente migliorato.

Ulteriori miglioramenti riguarderanno, in prospettiva, la valutazione ESG della clientela, ancora parziale e non sempre estesa a tutte le tipologie di clienti. Sarà infatti importante ampliare la due diligence ESG per includere anche clienti più piccoli, o per settori non ancora completamente monitorati.

E’ inoltre necessario ancora uno sforzo di implementazione per una maggiore integrazione dei criteri ESG nei processi di business e per sviluppare un’offerta di prodotti factoring dedicati ESG.