Il mercato del factoring tra crescita e resilienza
Il mercato europeo del factoring, secondo i dati del primo semestre dell’EUF, torna a crescere dell’11% circa rispetto allo scorso anno. In Italia i dati definitivi del terzo trimestre e quelli preliminari di ottobre mostrano un tasso di crescita stabile, superiore al 10%. La qualità del credito, nei primi nove mesi del 2021, si mantiene su livelli elevati
Nel numero autunnale della propria newsletter, l’EU Federation for the Factoring and Commercial Finance Industry (EUF) ha presentato i dati definitivi del primo semestre 2021 per il settore del factoring europeo, che mostrano un incremento annuo del 10,7%, rispetto al calo del 6% registrato nello stesso periodo dell’anno scorso. Il turnover cumulativo dei paesi europei raggiunge i 953 miliardi di euro a confronto degli 854 miliardi di euro nel primo semestre 2020. L’Italia mantiene il quarto posto nella classifica europea dei volumi dei crediti acquistati e consolida la sua quota di mercato al 13% circa.
Credifact, l’Osservatorio credito commerciale e factoring di Assifact, ha pubblicato i dati definitivi del mercato italiano del factoring al 30 settembre 2021. Nel terzo trimestre del 2021 il mercato del factoring registra un turnover di 176,68 miliardi di euro (+10,58% rispetto allo stesso periodo del 2020). Lo stock di crediti in essere (outstanding) risulta sostanzialmente sugli stessi livelli dello stesso periodo dell’anno precedente (+0,49%), mentre le anticipazioni si mantengono al di sotto della soglia di settembre 2020 (-1,61%). Il turnover da operazioni di Supply Chain Finance cresce di oltre il 25% nell’ultimo anno, sfiorando il valore di 19 miliardi di euro (11% del turnover complessivo).
I dati preliminari al 31 ottobre, recentemente pubblicati da Credifact, confermano il proseguimento della crescita dei volumi di turnover cumulativo (+10,18%). Per quanto riguarda il trend del turnover mensile si osserva un miglioramento nel tasso di crescita, che passa dal +2,64% del mese di settembre al +5,71% di ottobre.
Il livello dei crediti deteriorati risulta abbastanza stabile negli ultimi nove mesi; il cambiamento più significativo nella ripartizione dei crediti non performing sembra essere avvenuto tra il primo e il secondo trimestre, con un passaggio di circa 125 milioni di euro di esposizioni classificate da inadempienze probabili a sofferenze.
La quota dei crediti deteriorati alla fine del terzo trimestre 2021 (5,13%) è in lieve aumento rispetto al secondo trimestre 2021, principalmente per la riduzione delle esposizioni lorde complessive. Nell’ambito dei crediti deteriorati la quota percentuale più elevata (rispetto al totale delle esposizioni) è quella delle sofferenze che sale al 2,46%, rimanendo comunque su livelli contenuti.
Infine, osservando la quota percentuale delle esposizioni deteriorate e delle sofferenze sul totale delle esposizioni lorde per factoring nella ripartizione delle operazioni pro soluto e pro solvendo, si evidenzia una qualità del credito particolarmente elevata nel caso delle esposizioni verso i debitori ceduti (nel pro soluto), con solamente lo 0,66% di sofferenze, mentre l’incidenza di queste ultime risulta maggiore nelle esposizioni verso cedenti (pro solvendo), mantenendosi comunque su livelli particolarmente bassi rispetto al totale (3,77%).
Per ulteriori informazioni e dettagli di mercato si rimanda all’Osservatorio del credito commerciale e factoring, CrediFact. Clicca qui per saperne di più