Il mercato del factoring non tradisce le attese nel 2022
Il mercato del factoring italiano, secondo i dati preliminari, al 31 dicembre 2022 registra una crescita del 14,5% rispetto allo scorso anno, in linea con le previsioni formulate nell’ultimo Rapporto ForeFact di Assifact dello scorso novembre
L’Osservatorio credito commerciale e factoring (Credifact), ha pubblicato i dati preliminari del mercato italiano del factoring al 31 dicembre 2022. Il mercato al termine del 2022 ha registrato un turnover cumulativo di circa 287 miliardi di euro, in crescita del 14,50% rispetto all’anno precedente.
Nel 2022 le operazioni in pro soluto restano preponderanti nel mercato del factoring italiano con una quota pari al 79%, rispetto ad una quota pro solvendo pari al 21%. Lo stock dei crediti in essere ammonta, al 31 dicembre 2022, a 69,49 miliardi di euro, in aumento del 6% circa rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In crescita anche gli anticipi e corrispettivi erogati in essere che risultano attestarsi a quota 56,63 miliardi di euro, con un incremento del 10% rispetto alla fine del 2021.
La quota percentuale di anticipazioni rispetto alle consistenze in essere (outstanding) al 31 dicembre 2022 supera l’80%, evidenziando, rispetto a dicembre 2021, un incremento significativo che presuppone una maggiore richiesta di liquidità da parte delle imprese nel secondo semestre, attribuibile anche al venir meno dei supporti statali rispetto allo scorso anno e alle forti pressioni sul capitale circolante causate dall’impennata inflattiva nel corso del 2022.
Il trend del turnover mensile pone in evidenza un rallentamento del tasso di crescita nell’ultimo trimestre 2022, in linea con le previsioni formulate nell’ultimo Rapporto ForeFact, per effetto di una flessione della produzione industriale e per un confronto più sfidante con l’ultimo trimestre dell’anno 2021, già caratterizzato da una netta ripresa dei volumi nel mercato del factoring italiano dopo il forte rallentamento causato dallo scoppio della pandemia.
Lo sviluppo delle operazioni riconducibili alla Supply Chain Finance continua ad essere particolarmente positivo: al termine 2022 i volumi di reverse factoring e confirming raggiungono 28 miliardi di euro e risultano in netta crescita rispetto al 2021 (+16% circa), superando la performance del factoring tradizionale.
Il turnover generato da queste operazioni ha una penetrazione stabile nel mercato del factoring attorno al 10% circa del turnover complessivo.
La maggioranza dei volumi di questa operatività è originata da accordi di reverse factoring, istituiti dalle imprese capo-filiera, con 24,2 miliardi di euro di turnover nell’anno, in crescita del 12% circa rispetto al 2021.
I programmi di confirming, attivati da 603 imprese leader di filiera nel corso del 2022, crescono notevolmente e superano i 5 miliardi di euro di emissioni da parte dei buyer di mandati di pagamento al factor, di cui circa 3,8 miliardi sono stati oggetto di cessione ed anticipazione del credito da parte dei fornitori con un tasso di trasformazione in turnover al 74%. Infine, il tasso di crescita nel 2022, sia per i mandati di pagamento sia per il turnover generato da operazioni di confirming, supera il 50% rispetto all’anno precedente.
Per ulteriori informazioni e dettagli di mercato si rimanda all’Osservatorio del credito commerciale e factoring, CrediFact. Clicca qui per saperne di più