Il factoring guarda con ottimismo al 2025

Dall’Osservatorio sul mercato del factoring, che propone un’analisi del contesto macroeconomico, della situazione delle imprese e del credito bancario, dell’andamento attuale e prospettico del mercato del factoring, emerge una narrazione del factoring come strumento capace di adattarsi al mutevole contesto e proporsi come protagonista attivo per accelerare il cambiamento e la ripresa

Il 14 novembre 2024 si è tenuto l’ormai tradizionale appuntamento con l’Osservatorio sul mercato del factoring nel quale il settore si riunisce per commentare il contesto macroeconomico, la situazione delle imprese e del credito bancario, l’andamento del mercato del factoring e presentare le previsioni per il quarto trimestre del 2024 e per l’intero anno 2025.

L’evento di quest’anno, intitolato “Shaping 2025: il factoring protagonista in un mondo che accelera il cambiamento”, si è svolto a Milano presso la Sala Auditorium di UniCredit e ha voluto porre l’accento su come il factoring possa non solo adattarsi al mutevole contesto ma anche proporsi come protagonista attivo per accelerare il cambiamento e la ripresa.

Rony Hamaui, docente di Economia Monetaria all’Università Cattolica di Milano, ha posto in evidenza come l’apparente resilienza dell’economia globale sia caratterizzata, in realtà, da una fragilità nascosta causata da una maggiore frammentazione del mondo e delle economie che presta rischi significativi.

Infatti, i dati del rapporto ForeFact predisposto da Assifact mostrano che, sebbene nel 2024 l’economia globale abbia dimostrato una notevole resilienza, con una crescita del PIL globale stimata al 3,2%, le dinamiche si sono rivelate disomogenee tra le diverse aree geografiche, con i paesi europei che hanno registrato una crescita più debole. In Italia, la crescita del PIL è stata modesta, caratterizzata da un rallentamento della produzione industriale e da una diminuzione della fiducia delle imprese. Per il 2025, si prevede una ripresa della produzione, stimolata dalla riduzione dei tassi di interesse e da nuovi incentivi agli investimenti.

Nel corso del 2024, i prestiti bancari alle imprese hanno continuato a diminuire, con un maggiore ricorso all’autofinanziamento. Questo fenomeno è stato particolarmente evidente in Italia, dove le imprese hanno generato surplus di cassa, bilanciando il calo dei prestiti bancari.

La contrazione dei prestiti bancari è stata più marcata nella componente a medio e lungo termine, riflettendo la fiacchezza degli investimenti, anche a causa dei ritardi nell’attuazione del Piano Transizione 5.0, finalizzato a incentivare gli investimenti da parte delle piccole e medie imprese. Tuttavia, i termini e le condizioni generali di offerta del credito sono diventati leggermente più favorevoli nel terzo trimestre del 2024, grazie alla riduzione dei tassi di interesse sui prestiti, influenzata anche dalla diminuzione dei margini. Questo miglioramento è stato sostenuto da una maggiore propensione al rischio, dalla pressione competitiva e dalle prospettive economiche complessive.

Le imprese italiane hanno mostrato una notevole capacità di autofinanziarsi, riducendo così la dipendenza dalle linee di credito bancarie. Questo è stato possibile grazie alla capacità di generare flussi di cassa operativi soddisfacenti e superiori alla media europea. Nonostante ciò, emergono segnali di sofferenza, con un lieve aumento dei crediti commerciali rimasti impagati nel secondo trimestre del 2024, in particolare verso PMI e grandi imprese e nell’industria.

Il mercato globale del factoring ha registrato un turnover di quasi 3,8 trilioni di euro nel 2023, con l’Europa che rappresenta il primo mercato con il 67,4% del turnover mondiale. In Italia, il turnover dei primi nove mesi del 2024 è stato di 209,77 miliardi di euro, con una crescita dell’1,48% rispetto all’anno precedente. Gli anticipi per factoring hanno mostrato una resilienza maggiore rispetto ad altre forme di credito a breve termine: la resilienza del settore emerge anche dai dati di Centrale dei rischi, che mostrano come gli anticipi per factoring abbiano registrato uno sviluppo positivo nel secondo trimestre del 2024, a fronte di un declino degli altri rischi autoliquidanti, prevalentemente composti da anticipi bancari.

Le previsioni per la fine del 2024 vedono un andamento in linea con i primi nove mesi, con la crescita del turnover proiettata in un range fra +1,59 e +3,40% (+1,72% la media ponderata delle attese degli operatori). Per il 2025 le stime indicano una crescita moderata del mercato del factoring. Le stime effettuate da Assifact sulla base delle proiezioni di PIL e inflazione indicano un turnover compreso tra 300 e 306 miliardi di euro, con una crescita attesa tra lo 0,16% e il 4,19% (+2,16% il valore medio interpolato). Gli operatori del mercato sono, in media, ottimisti: prevedono un mercato in crescita del 3,79% (in termini di turnover) e l’82% delle società di factoring prevede una chiusura migliore rispetto al 2024.

Alberto Beretta (Banca CF+), Anna Carbonelli (Intesa Sanpaolo), Gabriele Decò (Credemfactor) e Daniela Ferrari (Unicredit Factoring) hanno commentato i risultati e le previsioni nell’ambito di una interessante tavola rotonda, che ha evidenziato la grande capacità di adattamento del factoring ai diversi contesti e alle diverse esigenze delle imprese, dalla tutela della filiera produttiva al risanamento di una situazione di difficoltà, la necessità di perseguire la strada dell’innovazione tecnologica e di coinvolgere sempre più le imprese di dimensioni più piccole e di sfruttare le caratteristiche del factoring per essere davvero protagonisti del prossimo anno: per il 2025, infatti, gli operatori scommettono ancora una volta sulle opportunità offerte dal supply chain finance, non dimenticando tuttavia la necessità di monitorare attentamente i rischi di frammentazione e le possibili rigidità normative, in particolare connesse agli sviluppi in tema di disciplina sui ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali.

Per ulteriori informazioni: https://www.assifact.it/shaping-2025-il-factoring-protagonista-in-un-mondo-che-accelera-il-cambiamento-14-novembre-2024/