Il factoring cresce e affronta con fiducia le incertezze
Il volume d’affari cumulativo del mercato del factoring nei primi 9 mesi dell’anno in corso (dati definitivi) risulta in crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente del +1,5% mentre gli anticipi e corrispettivi erogati in essere risultano sostanzialmente stabili. Il turnover internazionale export traina il mercato con una performance pari a +19% a/a.
L’Osservatorio credito commerciale e factoring (Credifact), promosso da Assifact, ha pubblicato i dati definitivi del mercato italiano del factoring al 30 settembre 2024. Al termine del terzo trimestre, il turnover del mercato del factoring ammonta a un volume cumulativo di 209,77 miliardi di euro e in termini di tasso di crescita registra un +1,48% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Per quanto concerne i dati di stock dei crediti in essere (outstanding) e delle anticipazioni e i corrispettivi erogati ammontano rispettivamente a 59,10 miliardi di euro e 47,38 miliardi di euro e risultano sostanzialmente in linea rispetto al 30 settembre 2023.
Il turnover derivante da operazioni di Supply Chain Finance (Reverse Factoring e Confirming) raggiunge 20,56 miliardi di euro, consolidando la quota di mercato pari a circa il 10% del turnover totale e allineando sostanzialmente il tasso di crescita al mercato complessivo. L’86% dei volumi della Supply Chain Finance risulta riconducibile al Reverse factoring, che raggiunge 17,69 miliardi di euro, in crescita dell’1,63% rispetto allo stesso periodo del 2023, mentre il restante 14% proviene dalle cessioni effettuate dai fornitori aderenti a programmi di Confirming, pari a 2,87 miliardi di euro, con un tasso di crescita più contenuto e pari allo 0,56% rispetto all’anno precedente.
La distribuzione geografica a livello regionale del turnover domestico in relazione alla chiusura dei dati definitivi al 30 settembre ci conferma una netta prevalenza dei volumi nelle regioni della Lombardia e del Lazio (nei confronti dell’impresa cedente), che insieme coprono circa il 57% dell’intero mercato complessivo nazionale.
L’attività di smobilizzo crediti commerciali delle imprese esportatrici italiane continua a fornire un contributo importante al turnover dell’industria del factoring nell’anno in corso. Dopo un anno 2023 in cui il turnover internazionale da export factoring ha sostenuto il mercato complessivo mostrando tassi di crescita rilevanti e in continua crescita, nel corso dell’anno 2024 il supporto dato dal factoring all’esportazione ha continuato a crescere, con un balzo in corrispondenza della fine del secondo trimestre (+28% a/a), fino ad arrivare a chiudere il terzo trimestre dell’anno in corso con un tasso di crescita tendenziale marcatamente positivo e a doppia cifra (+19% a/a).
Con riferimento all’attività verso la Pubblica Amministrazione, si osserva una forte incidenza dei crediti in essere verso le Amministrazioni centrali, 48,66% del totale, e, in termini di crediti scaduti sul totale, risulta molto elevata la componente verso gli Enti del Sistema Sanitario Nazionale, che si attesta a oltre il 43%. Si sottolinea, inoltre, l’alta percentuale di crediti scaduti verso le Amministrazioni locali (26,82%), nonostante sia relativamente contenuta l’esposizione complessiva del segmento sul totale dei crediti verso la PA (16,55%), soprattutto a causa dell’elevata concentrazione di scaduto oltre l’anno da parte degli Enti comunali, pari a ben il 70,54% dei crediti in essere del relativo comparto.
Per ulteriori informazioni e dettagli di mercato si rimanda all’Osservatorio del credito commerciale e factoring, CrediFact. Clicca qui per saperne di più