Milano, 30 novembre 2023 – La domanda di factoring da parte di aziende in difficoltà finanziaria rappresenta per il 2024 in Italia un mercato potenziale di 40 miliardi di euro. Tuttavia, il factoring a sostegno delle imprese in crisi è ancora scarsamente utilizzato: nel 2022 il volume d’affari complessivo si è attestato intorno a 3 miliardi di euro. Si aprono così ampi spazi di sviluppo per l’entrata sul mercato di nuovi operatori. Le dimensioni della potenzialità dello strumento emergono da uno studio curato dalla società di consulenza Deloitte e da Assifact, l’Associazione italiana per il factoring che riunisce gli operatori del settore. I risultati sono stati presentati oggi a Milano presso la Tower Hall di UniCredit.
Nella complessa congiuntura economica, l’economia italiana sta vivendo un periodo del tutto inedito di profonda incertezza che minaccia la stabilità e le prospettive di crescita delle imprese. Lo studio Deloitte-Assifact, dal titolo “Il Factoring come Strumento per il Rilancio delle Imprese in Crisi”, mette a fuoco il numero di aziende a elevato rischio di credito o in situazione di vulnerabilità finanziaria: a fine 2023 potrebbero superare il 50% del totale, rispetto a circa il 42% del 2019. Sale anche il tasso di deterioramento dei crediti: secondo le previsioni raggiungerà il 3,8% nel 2023 dal 2,3% del 2022.
Il mercato del factoring per le imprese in crisi oggi è focalizzato su clienti di medie e grandi dimensioni: 70% del totale imprese, che generano il 95% del volume d’affari (il 78% concentrato nel settore manifatturiero). Dal punto di vista dell’offerta, il mercato è caratterizzato dalla presenza di ancora pochi operatori, classificabili in due tipologie principali: i player specializzati in operazioni verso imprese in situazioni di pre-crisi e crisi e player generalisti, che operano in contesti distressed in maniera residuale. Nonostante si muovano in situazioni di crisi, le società specializzate riescono a gestire efficacemente il rischio di credito, mostrando una quota di crediti deteriorati sul portafoglio distressed in linea con il factoring tradizionale.