Il 15 novembre il Presidente di Assifact, Massimiliano Belingheri, è intervenuto in audizione presso la XIV Commissione (Politiche UE) nell’ambito nel ciclo di audizioni in corso per l’esame della “Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali (COM(2023) 533 final)”.
La proposta di regolamento contro i ritardi di pagamento pubblicata dalla Commissione Europea prevede l’introduzione di un termine massimo di 30 giorni per il pagamento delle fatture, sia per le transazioni fra imprese sia per le transazioni fra imprese e PA.
Nell’accogliere con favore la decisione della Commissione di adottare una posizione decisa e risoluta nell’affrontare il problema dei ritardi nei pagamenti, questa Associazione non può esimersi dal sottolineare che l’approccio proposto, particolarmente dirompente, presenta rischi nascosti e possibili insidie e come, alla prova dei fatti, possa rivelarsi perfino controproducente in assenza di opportuni aggiustamenti.
Tale impostazione rigorosa appare giustificata nel contesto delle transazioni fra imprese e PA in ragione del ruolo di particolare rilevanza del debitore pubblico nell’economia e della forza contrattuale impareggiabile che questo è in grado di esercitare sui propri fornitori.
Si ritiene invece che, nella versione attuale, la proposta possa risultare all’atto pratico eccessivamente sbilanciata e presentare talune criticità e conseguenze indesiderate nelle transazioni fra imprese, specialmente per le PMI. Il termine massimo di 30 giorni appare lontano dai comportamenti commerciali diffusi; limitare la libertà contrattuale delle imprese può portare conseguenze inattese, privandole delle leve commerciali e riducendo la possibilità di accedere al credito attraverso operazioni autoliquidanti, quali il factoring.
Il factoring, oltre a fornire risorse finanziarie, supporta l’impresa nella gestione del credito e rappresenta una soluzione al problema del ritardo di pagamento e un sostegno alla liquidità e alle politiche commerciali: in questo senso, appare opportuno che la disciplina europea riconosca in modo esplicito questi benefici, assicurando la possibilità per le imprese di ricorrere al factoring.
L’intervento del dott. Belingheri al minuto 28 e 50”
https://lnkd.in/dwnYeEAU
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