Milano, 26 giugno – L’avvio del 2024 ha fatto registrare per il factoring un andamento positivo, con un volume d’affari complessivo nei primi cinque mesi pari a 113,11 miliardi di euro, in crescita del 2,46% rispetto allo stesso periodo del 2023. Le previsioni del Rapporto Forefact indicano per l’intero 2024 un tasso medio di crescita atteso anno su anno pari al 3,58%, con un’accelerazione quindi nel secondo semestre. Gli ultimi dati sul mercato del factoring li ha comunicati oggi a Milano, nella sua Relazione all’Assemblea annuale 2024 di Assifact, l’Associazione Italiana per il Factoring che riunisce gli operatori del settore, il Presidente Massimiliano Belingheri. Ancora maggiore è il tasso di crescita nello stesso periodo gennaio-maggio 2024 delle operazioni di Supply Chain Finance: +4,02% sul 2023, con un turnover che ha raggiunto 11,45 miliardi di euro.
Belingheri ha portato in Assemblea il consuntivo 2023 di un settore che vale il 14% del Pil e acquisisce sempre più il ruolo di “partner strategico per le imprese, in grado di fornire sollievo alle pressioni del contesto economico-finanziario e assicurare una fonte di liquidità versatile e allineata allo sviluppo del fatturato”. Nel contesto italiano, che ha visto il credito erogato alle imprese scendere del 3,8% anno su anno, il factoring ha sostanzialmente mantenuto i volumi dell’anno precedente, registrando a fine 2023 un turnover di circa 290 miliardi di euro, con un incremento dello 0,87%. Con un simile volume d’affari il mercato italiano rappresenta una quota significativa del mercato mondiale (8%) e di quello europeo (12%). Le operazioni di reverse factoring e confirming nell’ambito della Supply Chain Finance rappresentavano, alla chiusura del 2023, il 10% circa del totale del mercato italiano del factoring, con un turnover complessivo di 27,8 miliardi di euro. Al 31 dicembre 2023 le imprese che hanno ceduto i loro crediti facendo ricorso al factoring per la gestione del proprio capitale circolante sono risultate oltre 32 mila, di cui il 63% PMI. Sul totale imprese la manifattura, con il 30,44%, rappresenta la quota maggiore, seguita da commercio all’ingrosso (10,76%) e costruzioni (10,12%). “La qualità del credito – ha tenuto a sottolineare il Presidente di Assifact- rimane un fattore distintivo dell’attività di factoring e si mantiene eccellente: sul totale le esposizioni lorde deteriorate al 31 dicembre 2023 risultano pari al 3,08% e le sofferenze all’1,44%, in diminuzione rispetto alla fine del 2022”.