È stato pubblicato sul sito dell’Associazione il rapporto dell’ Indagine su qualità, trasparenza e correttezza dei comportamenti dei debitori nelle transazioni commerciali – secondo semestre 2020.
Fra i principali risultati dell’indagine:
- L’analisi dei tempi medi di pagamento stimati sui dati del mercato del factoring del secondo semestre 2020 mostra un incremento del tempo medio di pagamento a 100 giorni a fine anno
- Proseguono sia il trend di miglioramento dei tempi di pagamento medi stimati delle pubbliche amministrazioni (121 gg a dicembre, -24 gg rispetto a giugno), sia il trend di peggioramento del DSO dei crediti verso privati, pari a 97 gg (+9 rispetto a giugno)
- Dal punto di vista qualitativo, migliora il giudizio complessivo che si assesta a 47,73 su una scala da 0 a 100, comunque in miglioramento rispetto a giugno (+2,36 punti), anche se gli operatori del factoring continuano a percepire margini di miglioramento in merito alla trasparenza, alla correttezza e più in generale alla qualità delle relazioni di credito mercantile
- Nell’ambito delle relazioni B2B, si evidenzia un peggioramento nella tempestività della comunicazione fra debitore e creditore relativamente ai ritardi di pagamento e soprattutto nella uniformità dei tempi di pagamento fra i diversi fornitori, evidenziando un primo segnale di attenzione rispetto ad eventuali difficoltà dei debitori, in particolare ove non giustificato da ragioni commerciali
- Nell’ambito delle transazioni B2PA, il giudizio è ancora negativo, ma in miglioramento, su quasi tutti i profili esaminati. Si rilevano in particolare una minore frequenza da parte dei debitori pubblici del ricorso a transazioni che comportino una perdita in conto capitale per il creditore, l’incremento nella puntualità dei pagamenti e la più precisa indicazione delle fatture oggetto di pagamento rispetto alle valutazioni espresse nel primo semestre
- Risulta ancora inadeguata la consapevolezza dei debitori circa le conseguenze dei ritardi di pagamento sulla Centrale dei Rischi ed in particolare sullo status creditizio a seguito dell’entrata in vigore della nuova definizione europea di default (avvenuta il 1° gennaio 2021)