È stato pubblicato sul sito dell’Associazione il rapporto dell’Indagine su qualità, trasparenza e correttezza dei comportamenti dei debitori nelle transazioni commerciali – primo semestre 2024.
Fra i principali risultati dell’indagine:
- Il primo semestre del 2024 registra un peggioramento degli indicatori nella maggioranza dei profili indagati rispetto alla seconda metà del 2023.
- Il giudizio medio complessivo (su una scala da 1 a 100) si posiziona a 47,62 evidenziando una variazione negativa rispetto alla rilevazione di dicembre 2023 (48,50 punti).
- Il peggioramento risulta più marcato in relazione al giudizio dei comportamenti dei debitori privati mentre risulta meno accentuato rispetto ai debitori pubblici.
- Nelle transazioni B2B, peggiorano in modo più evidente la tempestività da parte dei debitori nel pagare le fatture entro i termini previsti (-8 punti rispetto a dicembre) e la previsione, nei contratti di fornitura, di tassi di interesse di mora non inferiori a quello legale (-5 punti).
- I debitori privati sono altresì meno propensi ad includere nei contratti di fornitura gli interessi di mora e il risarcimento dei costi di recupero in caso di ritardato pagamento (-4 punti) e a riconoscere le cessioni di credito (-3 punti).
- Fra i pochi profili su cui i giudizi riflettono dei miglioramenti da parte dei debitori privati, si segnala una maggiore trasparenza nella comunicazione preventiva di eventuali condizioni e requisiti per approvare e pagare una fattura (+14 punti).
- Nel caso delle transazioni B2PA, le valutazioni delle società intervistate mostrano un andamento sostanzialmente stabile nel confronto con la precedente rilevazione, che si traduce in un giudizio complessivo pari 41,28 punti contro 41,83 a dicembre scorso.
- I peggioramenti più marcati nei rapporti commerciali fra il debitore pubblico e i suoi creditori si manifestano in particolare in una minore disponibilità dell’ente pubblico nel pagare gli interessi di mora (-13 punti) e nel prevedere nei contratti di fornitura tassi di interesse di mora non inferiori a quello legale.
- I debitori pubblici appaiono più inclini a motivare adeguatamente l’eventuale rifiuto della cessione (+8 punti), a indicare puntualmente le fatture pagate (+7 punti) e a concordare nei contratti di fornitura termini di pagamento, non superiori ai 30 giorni, ovvero 60 giorni ove applicabile (+5 punti).
- Tra le aree di miglioramento nelle transazioni B2B emerge la scarsa tempestività nel risarcimento dei costi sostenuti per il recupero del credito da parte del debitore privato e, nelle transazioni B2PA, la mancanza di una puntuale comunicazione per un tardivo pagamento da parte degli enti pubblici.