È stato pubblicato sul sito dell’Associazione il rapporto dell’ Indagine su qualità, trasparenza e correttezza dei comportamenti dei debitori nelle transazioni commerciali – primo semestre 2023.
Fra i principali risultati dell’indagine:
- Il primo semestre del 2023 registra un peggioramento degli indicatori nella maggioranza dei profili indagati rispetto alla seconda metà del 2022.
- Il giudizio medio complessivo (su una scala da 1 a 100) si posiziona a 46,51 evidenziando una variazione negativa rispetto alla rilevazione di dicembre 2022 (49,93 punti).
- Il peggioramento risulta sostanzialmente attribuibile ad un giudizio più negativo rispetto ai comportamenti dei debitori privati.
- Nelle transazioni B2B, peggiorano in modo più marcato la disponibilità dei debitori a riconoscere le fatture oggetto di cessione (-11,5 punti rispetto a dicembre), così come la presenza nei contratti di fornitura di interessi di mora e il risarcimento per i costi di recupero (-7,5 punti).
- I debitori privati sono altresì meno propensi a sollevare con puntualità eventuali contestazioni sulla fornitura (-6 punti) e nel motivare eventuali differenze nei tempi di pagamento fra fornitori diversi (-5 punti).
- Fra i pochi profili su cui i giudizi riflettono dei miglioramenti da parte dei debitori privati, si segnalano il rimborso ai fornitori dei costi sostenuti per il recupero delle somme pagate in ritardo e il risarcimento dei danni (+3 punti).
- Nel caso delle transazioni B2PA, le valutazioni delle società intervistate mostrano un andamento complessivamente negativo, che si traduce in un peggioramento del giudizio complessivo (40,48 punti contro 42,65 a dicembre).
- Si evidenziano i peggioramenti più marcati nei rapporti commerciali fra il debitore pubblico e i suoi creditori nel prevedere nei contratti di fornitura tassi di interesse di mora non inferiori a quello legale (-11,5 punti), la presenza di impedimenti o ritardi dei pagamenti a causa di previsioni di legge o provvedimenti (-9 punti).
- I debitori pubblici appaiono meno inclini ad inviare le informazioni richieste o imposte da obblighi di legge ai propri fornitori e nel modificare i propri comportamenti in considerazione dell’introduzione della nuova definizione di default EBA (-6 punti).
- Nei pochi profili in miglioramento nel B2PA, si registra una variazione positiva nel risarcimento ai fornitori delle spese sostenute per recuperare le somme non tempestivamente corrisposte, comprensive dei danni (+7 punti) e nei pagamenti degli interessi di mora (+4 punti).