Il factoring come prevenzione e cura della crisi d’impresa

Assifact ha attivato nel corso del 2022, in collaborazione con Deloitte, un articolato progetto di studio sul ruolo del factoring nei vari contesti di “crisi d’impresa”, volto ad integrare gli approfondimenti in merito alla nuova disciplina di riferimento (CCII), quelli relativi al mercato attuale e potenziale, e le dirette esperienze degli Associati, al fine di delineare un chiaro perimetro di buone pratiche e di strumenti per i factor che intendono operare in questo ambito

Il progetto “Factoring e Crisi d’impresa” di Assifact in collaborazione con Deloitte nasce con l’obiettivo di approfondire l’effettivo potenziale del factoring nel contesto della crisi d’impresa e le conseguenti opportunità che questo offre quale strumento di rilancio del tessuto imprenditoriale nel complesso scenario economico attuale.

Per raggiungere questo obiettivo il progetto è stato articolato in due fasi. La prima non poteva che essere dedicata a chiarire il ruolo del factoring nell’ambito del framework normativo introdotto dal nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (CCII), esaminandone benefici e potenziale di applicazione sia per la prevenzione della crisi (“factoring come vaccino contro la crisi d’impresa”) che per il risanamento delle aziende distressed (“factoring come cura della crisi”).

Per le proprie caratteristiche distintive, il factoring può infatti rappresentare lo strumento ideale per gestire le varie fasi della crisi d’impresa, permettendo a quest’ultima di dotarsi delle finanze necessarie per garantire la continuità aziendale (e.g., pagamento fornitori, stipendi, utenze, …) e riprendere la regolare attività produttiva. Ma queste valutazioni dovevano essere “messe a terra” con l’individuazione del perimetro normativo e dei relativi strumenti. In breve, occorreva una ricognizione chiara del campo di gioco e delle regole dello stesso.

Pertanto, nella prima fase, in accordo con Deloitte e con il supporto dei suoi esperti di Deloitte Legal e di un apposito gruppo di lavoro di Associati, è stato svolto un progressivo approfondimento che, partendo dall’individuazione e dall’esame della nuova disciplina normativa di riferimento, ha poi analizzato  le tutele che l’intermediario può sfruttare nella fase di concessione del credito in situazione di crisi d’impresa, con particolare attenzione alla revocatoria fallimentare, alla prededuzione e alla gestione efficace del rischio in relazione alle varie fasi della crisi.

Le analisi svolte hanno evidenziato come, nel perimetro e negli obiettivi del CCII, il factoring possa costituire un efficace strumento di affiancamento e/o supporto alle procedure in esso codificate.

Infatti, benchè il CCII non contenga innovazioni sostanziali con riferimento al contratto di factoring rispetto alla normativa precedente (L.52/91 e la famigerata “Legge Fallimentare”) – ferma restando l’attenzione alle non banali nuove definizioni ed interpretazioni introdotte dal CCII, che, per fare un solo esempio rappresentativo, sostituisce il termine ed il concetto di “fallimento” con quelli di “liquidazione giudiziale” -, lo stesso Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, in vigore dal 15.07.2022, ha introdotto nuovi strumenti di sicuro rilievo, rispetto ai quali il factoring si pone in piena sintonia strategica ed operativa.

Questo con particolare ma non esaustivo riferimento ad una delle parti maggiormente innovative della nuova disciplina, ossia quella che mira ad intercettare la crisi fin dai suoi primi sintomi e a rendere disponibili alle imprese procedure di soluzione negoziata facilmente accessibili ed esperibili, volte ad evitare le forme più patologiche e le più pesanti procedure concorsuali ad esse conseguenti.

In questo ambito, gli approfondimenti svolti hanno riguardato il possibile ruolo del factoring nei Piani attestati di risanamento, nei Piani alla base di accordi di ristrutturazione dei debiti, nei Piani di ristrutturazione soggetti ad omologazione e nei Piani concordatari nell’ambito del concordato preventivo/ concordato nella liquidazione Giudiziale.

Ed hanno evidenziato come il factoring possa essere efficacemente utilizzato in tutte le procedure di soluzione negoziata codificate dal nuovo Codice della Crisi d’Impresa, e come varie disposizioni dello stesso, ad esempio quelle in tema di revocatoria e di prededucibilità, ne consolidino il percorso operativo, consentendo, al ricorrere delle condizioni previste, l’esenzione della revocatoria e la prededuzione del finanziamento.

Inoltre, la prima fase ha evidenziato come l’efficacia del factoring nel perimetro del CCII inizi ad essere riconosciuta anche dalla Giurisprudenza, come dimostra, tra gli altri recenti provvedimenti,  un’interessante sentenza del Tribunale di Bergamo che ha ammesso, tramite ordinanza del 5 luglio 2022, la richiesta di contrarre finanziamenti prededucibili nella forma del factoring ai fini del risanamento di un’impresa nell’ambito di procedura di composizione negoziata con destinazione funzionale alla continuità aziendale.

Tutti gli approfondimenti svolti nella prima sono poi confluiti a costituire la base di partenza per la seconda fase dello studio, focalizzata sull’analisi dal punto di vista di business e di mercato del Factoring nelle situazioni di crisi d’impresa ed è stata strutturata in tre fasi:

 

  • Interviste con il Top Management degli Associati sulle caratteristiche e prospettive del mercato del Factoring verso aziende distressed.
  • Tavoli Operativi con i referenti degli Associati per l’approfondimento delle tematiche rilevanti emerse dalle interviste.
  • Raccolta e analisi di dati quali/quantitativi di mercato a supporto delle evidenze emerse (e.g., portafoglio gestito, profilo clienti target, canali di origination, …).

 

Gli approfondimenti svolti con gli Associati hanno permesso di definire le caratteristiche chiave e le peculiarità del Factoring nelle situazioni di Crisi d’Impresa in termini di:

 

  1. Ambiti d’applicazione del factoring nelle situazioni di Pre-Crisi, Crisi ed Insolvenza
  2. Perimetro d’offerta, ovvero analisi delle caratteristiche distintive del Factoring rispetto ad altri servizi
  3. Profilo clienti target, in termini di dimensioni e settori di riferimento
  4. Canali di origination delle operazioni in ambito distressed
  5. Potenziali rischi per i Factor e azioni di mitigation
  6. Fattori abilitanti per l’offerta di servizi di Factoring nei contesti di crisi

Le evidenze emerse dallo studio sono state corroborate dall’analisi dei dati di mercato raccolti grazie alla collaborazione degli Associati partecipanti, che si sono messi a disposizione per elaborare i dati in loro possesso ed estrapolare numerosi KPI di notevole interesse mai quantificati prima d’oggi.

Complessivamente, lo studio conferma la potenzialità del Factoring come strumento per il sostegno delle aziende in crisi grazie alle proprie caratteristiche distintive che lo rendono una soluzione accessibile e capace di rispondere al meglio alle esigenze dei clienti.

Il mercato potenziale è quindi vasto e si prospetta in crescita, anche considerando il momento congiunturale di estrema complessità e incertezza, aprendo spazi sempre maggiori per l’entrata sul mercato di nuovi player che sappiano dotarsi dei fattori necessari per operare con successo nel mercato.

Nel mese di settembre termineranno i tavoli di lavoro con gli Associati e si procederà alla finalizzazione del documento complessivo dello studio, con il prezioso supporto dei vari servizi attivati da Deloitte nel corso del progetto, in vista della presentazione della ricerca nell’ambito di un evento pubblico, in modalità ibrida, che si terrà il 30 novembre p.v. a Milano, nella Tower Hall di Unicredit.