Milano, 27 giugno 2023 – Tra le varie forme di finanziamento alle imprese da parte di società finanziarie, il factoring è quella che cresce di più: nel 2022 gli anticipi e i corrispettivi erogati dalle società di factoring hanno rappresentato il 39% del totale dei finanziamenti a breve. Dieci anni fa, nel 2013, questa percentuale era del 14%. Il factoring italiano continua a crescere in assoluto: 287,3 miliardi di euro di volume d’affari nel 2022, +14,61% sul 2021, una quota dell’8,1% del mercato mondiale e del 12,4% del mercato europeo, con un’incidenza rispetto al Pil che ha raggiunto il 15,5%. I numeri di una tendenza positiva che non accenna a rallentare sono stati forniti oggi da Fausto Galmarini, presidente di Assifact, che riunisce gli operatori del settore, nella sua relazione all’assemblea annuale del trentacinquesimo anniversario dell’Associazione. Di questa crescita Galmarini ha sottolineato il trend in costante aumento per le operazioni di Supply Chain Finance, con un volume d’affari 2022 di 28,01 miliardi di euro (di cui di cui 24,23 miliardi di reverse factoring), pari a +15,95% sul 2021. Sul totale è diminuita la percentuale di crediti deteriorati: il 3,34% nel 2022, con soltanto l’1,57% di sofferenze, un livello contenuto “che conferma – ha sottolineato Galmarini – l’alta qualità del credito nel factoring”. L’Assemblea ha ricevuto il patrocinio del Comune di Milano.
Su 32.200 imprese che hanno fatto ricorso al factoring il 64% sono PMI
Nel 2022 hanno fatto ricorso al factoring, cedendo i loro crediti, 32.200 imprese, di cui il 64% PMI, con operazioni che hanno coinvolto un totale di oltre 320 mila debitori. Il settore principale è il manifatturiero, per oltre il 30% del totale. Dei crediti in essere il settore pubblico rappresenta il 14,09%: al 31 dicembre 2022 questi crediti ammontavano a 8,46 miliardi di euro, il 41,06% dei quali scaduti e di questi il 67,03% scaduti da oltre un anno.
Dal factoring almeno 40 miliardi in tre anni per l’esecuzione del PNRR
Per la sua funzione di supporto al capitale circolante e per le sue stesse caratteristiche il factoring può essere partner strategico delle imprese anche e soprattutto nell’attuazione del PNRR. “Il factoring – ha affermato Galmarini – è in grado di assicurare una fonte di liquidità versatile e allineata allo sviluppo del fatturato, risultando uno strumento particolarmente adatto ad affrontare le sfide poste dall’inflazione e a fungere da potenziale ‘volano’ per la concreta attuazione del PNRR, incentrato sulla realizzazione di opere e infrastrutture”. Per favorire questo circolo virtuoso è però importante, ha tenuto a sottolineare il presidente di Assifact, che il quadro regolamentare possa facilitare le imprese nel ricorso al factoring e possa garantire un’appropriata parità di condizioni, “rimuovendo ostacoli e appesantimenti burocratici oggi presenti come per esempio clausole di incedibilità, revocatoria, modalità di perfezionamento della cessione dei crediti vantati verso la Pubblica Amministrazione, regole di vigilanza penalizzanti”. Secondo una stima di Assifact, l’industria italiana del factoring è pronta già oggi a mettere a disposizione delle imprese oltre 40 miliardi di euro di nuove erogazioni, nel corso dei tre anni del PNRR, a sostegno del capitale circolante delle imprese per supportare l’esecuzione del piano; finanziamenti ulteriormente incrementabili facendo leva su interventi di semplificazione e digitalizzazione che possono agevolare le imprese nel ricorso ai servizi offerti dalle società di factoring.
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