Nel mese di dicembre, l’IFRS Interpretations Committee ha pubblicato una decisione in merito alle modalità di rappresentazione nel bilancio dell’impresa dei debiti commerciali oggetto di un programma di reverse factoring.
Nello specifico, il Comitato risponde ad un quesito in merito alle modalità di rappresentazione delle passività connesse al pagamento di beni e servizi ricevuti quando la relativa fattura è parte di un accordo di reverse factoring e a quali informazioni circa l’accordo di reverse factoring dovrebbero essere rese trasparenti nel bilancio.
Il documento fornisce indicazioni in particolare rispetto alla classificazione, da parte del buyer/debitore, delle relative esposizioni fra le passività finanziarie anziché come debiti commerciali al ricorrere di determinati requisiti nonché rispetto alla natura dei relativi flussi di cassa e all’eventuale maggiore trasparenza nella nota integrativa.
L’IFRIC non ha ritenuto necessario formulare specifici standard per questo tipo di transazione, considerando che il framework attuale fornisce già gli elementi di base per individuare le modalità di rappresentazione. Peraltro, nel documento è evidenziato come la classificazione e il grado di trasparenza richiesto siano funzione delle caratteristiche dell’accordo e debbano essere valutate caso per caso.
In particolare, in tema di classificazione emerge come un’entità dovrebbe presentare le passività connesse ad un programma di reverse factoring fra i debiti commerciali a meno che la dimensione, la natura o la funzione di quelle passività rendano rilevante presentarle separatamente per una migliore comprensione della posizione finanziaria del soggetto (in quanto si perderebbe la natura operativa connessa al capitale circolante). A tale proposito, si potranno considerare elementi quali la concessione di ulteriori garanzie ovvero termini sostanzialmente differenti.
Dalla valutazione della natura delle passività deriva la natura dei flussi di cassa, che dovranno essere considerati come operativi se le prime sono rappresentate come debiti commerciali o finanziari in caso contrario.
Il Comitato evidenzia peraltro come sia necessario fornire una maggiore trasparenza in considerazione, ad esempio, dei possibili rischi di liquidità per l’entità connessi all’affidamento ad un accordo di reverse factoring e, in ogni caso, quando le informazioni riguardo all’accordo siano rilevanti per la comprensione del bilancio in generale.
La Commissione Amministrativa di Assifact ha avviato un approfondimento sul documento.